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Mi resta il ricordo di Lucio, affacciatosi per la prima volta al Festival di Sanremo, in un lontano 1969, fioco ed oggi sideralmente irraggiungibile. I suoi capelli erano bruni e riccioluti, come accarezzati da un soffi o di vento, lo sguardo tanto timido quanto profondo, la voce soave, quasi ad un passo dalla trasparenza vocale, le sue parole profonde come il mare e limpide come un cielo azzurro. Esse ci hanno accompagnato per lo spazio di un mattino tinto di aurora di irripetibile adolescenza. Dopo avere mostrato il miracolo, l'Angelo si è ritirato in una brumosa campagna del Nord, alla fine ha ripreso a volare in alto, tanto più in alto, sempre più in alto. Riproduzione a richiesta.